Al via la residenza creativa del Molayo dance company, ospite a Villa Nappi fino al 20 settembre. 

Il gruppo è nato nell’estate del 2013 dall’incontro di 14 artisti provenienti da 8 paesi: Finlandia, Francia, Inghilterra, Italia, Canada, Australia, Stati Uniti, Sud Corea (tra questi, anche la danzatrice e acrobata Henna Kaikula, già partecipante ad programma IFA 2007), che hanno risposto all’invito del regista e coreografo statunitense G. Hoffman Soto, che li ha invitati a mettere a disposizione i propri differenti background: danza, arti marziali, canto, teatro e arti acrobatiche, per la creazione di un progetto artistico interdisciplinare.

I 14 artisti sono molto differenti anche per età (tra il più giovane e il più anziano ci sono 50 anni di differenza), background culturale, sesso e lingua. L’obiettivo del gruppo è la creazione di uno spettacolo, che debutterà nel 2015, ispirato a tre tematiche principali: Che cos’è la danza, Un tributo a Anna Halprin, lettere d’amore.

Una prova aperta del lavoro svolto dal Collettivo durante la residenza a Villa Nappi si terrà giovedì 18 settembre alle ore 18.00 – per max 20 persone – prenotazione telefonica obbligatoria 071 9090007. 

Nel luglio 2013 G Hoffman Soto, insegnante, regista e performer statunitense, ha invitato un gruppo di artisti di differenti nazionalità a Bolozon, in Francia, per lavorare e riflettere insieme sui concetti di processo e creazione nell’arte e nella vita. Soto ha scelto artisti che condividono il desiderio di esplorare il principio di totalità, ma che hanno storie e approcci molto diversi tra loro, anche nella pratica artistica: Abbiamo iniziato con la domanda: che cosa è la danza? Soto ha un’esperienza di oltre 40 anni nelle arti del movimento occidentali e orientali. Egli vede la danza come pratica di vita: – la nostra vita dà forma alla nostra danza e alla nostra arte; la nostra danza e la nostra arte danno forma a come viviamo la nostra vita. Il nostro impegno e la nostra attenzione, oltre che nella creazione di performance e spettacoli, si concentrano su come viviamo, condividiamo, cuciniamo, mangiamo e ci sediamo insieme -. – Durante la nostra residenza, a Inteatro, stiamo esplorando i temi della secolarità e del sacro – …- Abbiamo anche riflettuto sull’idea dell’amore e sulla condizione umana, ci siamo posti alcune domande: tutte le emozioni sono preziose e sacre? Emozioni “difficili” come la rabbia e la tristezza possono essere considerate come uno strumento di “risveglio”? Come può esprimersi l’amore tra un uomo e una donna senza cadere nell’abitudine e condizionamenti culturali? I brani creati a Polverigi coinvolgono danza, testo, voce, musica e acrobazie. Alcuni sono improvvisazioni ancora aperte, altri brani sono più definiti. In entrambi i casi sono uno “strumento” funzionale alla nostra indagine e ci aiutano a comprendere come possiamo incontrare noi stessi e l’altro, come possiamo essere vulnerabili, aperti e disponibili.