Teaser InteatroFestival 2017

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Hemabharathy Palani – Trikonanga

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sabato 24 giugno
Sala Melpomene ore 18 – durata 22′
Hemabharathy Palani (India) Trikonanga

Trikonanga esplora le connessioni tra la danza contemporanea, la corrente neo-classica Bharatanatyam e il balletto, attraversandone i vari stati emotivi. Mettendo in connessione le tre regioni centrali del corpo – testa, ombelico e piede – il movimento di Hema viene a formare tracce triangolari nel corpo e nello spazio. Facendo riferimento al concetto di navarasa (nove stati emotivi) proprio delle forme classiche di danza Indiana, Trikonanga incarna i nove passaggi che utilizzano i tre principali meccanismi della messa in scena – angika abhinaya (espressione fisica), vaachika abhinaya (espressione orale) e saatvika abhinaya (espressione emotiva interna).

coreografia e danza: Hemabharathy Palani
musica: Yannick Rayne
luci: Pipon
costume: Aurelia Lyon & Nicole Murru
coproduzione: Attakkalari Biennial 2013 & Ballet National De Marseille, France (Open Studio, 2013) 

Coreografa e danzatrice che vive e lavora a Bangalore, Hemabharathy Palani è uno dei talenti più promettenti della danza indiana. Conosciuta per la fluidità e musicalità e per le sue evocative performance, la sua formazione nella danzaKuchipudi e Bharatanatyam sono la base da cui sviluppa un linguaggio espressivo contemporaneo. Nel 2009 con la sua creazione “Uruvam” vince il Robert Bosch Young Choreographer’s Award e nel 2013 con “Trikonanga” si aggiudica il Public’s Fist Choice Award all’International Solo Tanz-Theater festival di Stoccarda.
Attualmente è Rehearsal Director all’Attakkalari centre for Movement Arts di Bangalore, dove lavora anche come coreografa, danzatrice e insegnante. 

Attakkalari Centre for Movement Arts – Bhinna Vinyasa

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sabato 24 giugno
Teatro delle Muse ore 21.30
Attakkalari Centre for Movement Arts (Bangalore) Bhinna Vinyasa

BHINNA VINYASA è una creazione del coreografo indiano Jayachandran Palazhy per gli straordinari danzatori dell’Attakkalari Repertory Company.

Mappando frammenti di sogni, desideri, speranze, realtà difficili, mutazioni ambientali, migrazioni, Bhinna Vinyasa conduce lo spettatore attraverso un’esperienza intensa. Facendo riferimento agli antichi concetti dell’ātman (anima individuale) e del paramātman (anima universale) e ai rapporti che germinano in un “futuro post-umanistico, in cui il mondo si è arricchito di una molteplicità di agenti non umani”, lo spettacolo esplora l’idea del sé attraverso un continuo divenire e dissolversi in cui le coordinate di spazio e tempo si mostrano duttili. 

Bhinna Vinyasa può essere descritto come un ‘regno di configurazioni mutevoli’. Esplora viaggi metafisici indotti da forze interne ed esterne che conducono a cambiamenti profondi nella vita dei singoli e delle comunità. Immagini dall’arte e dalla letteratura si fondono con ricordi di esperienze vissute in cui gli archetipi, il quotidiano e l’immaginario si amalgamano in un’esperienza immersiva. 

Mixando paesaggi elettroacustici, che sono la sua firma sonora, a elementi di musica carnatica dell’India meridionale, il compositore tedesco Martin Lutz ha creato una partitura sonora stratificata, provocatoria e al tempo stesso affascinante. Il dramaturg Andrés Morte ha lavorato sul piano narrativo in rapporto al linguaggio performativo e sui  riferimenti interculturali per rendere questa creazione comprensibile anche a un pubblico non indiano. Il media artist Luca Brinchi e il light designer Shymon Chelad hanno creato un paesaggio di immagini evocative, suggestive e in continua metamorfosi.

Gli elementi sonori e quelli visivi esplorano una sorta di immobilità che evoca un silenzio e una chiarezza potenti. Gli artisti rompono definitivamente ogni barriera di forma e genere, per una performance di grande bellezza. [Deccan Herald] 

direzione artistica: Jayachandran Palazhy, coreografia: Jayachandran Palazhy e Attakkalari Repertory Company, danza: Meghna Nambiar, Sylvester Mardi, Hema Bharathi Palani, Parth Bharadwaj, Anindita Ghosh, Snigdha Prabhakar, dramaturg: Andrés Morte Terés, musica dal vivo e sound design: Martin Lutz
digital design: Luca Brinchi, collaborazioni musicali: K.R.V Pulkeshi, Balasubramanya Sharma, P. Janardhana, disegno luci: Shymon Chelad / Andrea Narese, supporto tecnico: Niranjan Gokhale, TransMedia Technologies, rehearsal direction: Hema Bharathy Palani, costumi: Aloka Gloria D’souza
coproduzione: Attakkalari Centre for Movement Arts Bangalore, Fondazione Fabbrica Europa

in collaborazione con Teatro della Toscana / CSRT Teatro Era, Pontedera;

Inteatro Festival / Marche Teatro – Ancona, Teatro Franco Parenti – Milano
Piemonte Dal Vivo

con il sostegno di: Ministero della Cultura (Governo dell’India), Goethe Institut/Max Mueller Bhavan Bangalore, TNQ Pvt. Ltd., Norwegian Ministry of Foreign Affairs Norwegian Embassy (New Delhi)
con il patrocinio dell’Ambasciata dell’India a Roma

www.attakkalari.org 

Attakkalari Centre for Movement Arts (Bangalore) Nagarika

Nagarika (che in sanscrito significa ‘dimensione di civiltà) è un’installazione multimediale e interattiva, un sistema d’informazione integrato che propone un’immersione nelle tradizioni indiane legate al corpo, al movimento e alla loro rappresentazione scenica.

Da molti anni, Attakkalari svolge una ricerca nell’insegnamento delle tradizioni indiane dello spettacolo dal vivo. Nozioni legate alla creazione della conoscenza e alla sua condivisione, al trasferimento di sensibilità estetiche e al processo di formazione della gestualità, allo studio delle linee corporee e del movimento intesi come simboli culturali, così come il ruolo della respirazione e della musica sono al centro di questa indagine. Seguendo la filosofia di fondo di Attakkalari “Saggezza Fisica Tradizionale, Innovazione e Tecnologia”, Nagarika si pone come strumento – in India unico nel suo genere – di condivisione dell’informazione in maniera accessibile e coinvolgente, proponendo una ricca selezione di video accompagnati da informazioni utili alla loro contestualizzazione. Il progetto è frutto di anni di ricerca e documentazione del direttore artistico di Attakkalari, Jayachandran Palazhy, che ha lavorato per Nagarika insieme a Kunihiko Matsuo, esperto di architettura dell’informazione e a Christian Ziegler per lo sviluppo del digital design.

Yan Duyvendak, Nicolas Cilins, Nataly Sugnaux – Azioni

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martedì 27 giugno
Mercato del Piano ore 21

Nicolas Cilins, Yan Duyvendak, Nataly Sugnaux
(Ginevra) Azioni prima assoluta

Qualcuno è disposto a fare qualcosa? E che cosa?

Sono le domande che lancia Azioni, nuovo lavoro di Yan Duyvendak e Nicolas Cilins, che tratta il tema dell’esclusione e dei rapporti che esistono tra l’arte, l’attivismo e i cambiamenti sociali in un momento in cui i valori delle nostre democrazie europee sembrano dissolversi. Azioni non può dirsi uno spettacolo. È piuttosto un dispositivo scenico di tipo documentario che sovverte le attese e coinvolge gli spettatori al fine di rispondere alla violenza e all’urgenza della nostra realtà politica. È un’esperienza dalla quale non si può uscire indifferenti.

Azioni è un progetto di cooperazione, che ha coinvolto attivamente, nella versione che si realizza ad Ancona, le cooperative IRS-Aurora, Cooperativa La Gemma e Associazione FreeWoman attive sul territorio regionale per i diritti e l’integrazione dei migranti.

Il progetto è articolato in un percorso laboratoriale condotto da Yan Duyvendak e Nicolas Cilins rivolto a un gruppo di migranti residenti sul territorio marchigiano e volto alla preparazione della loro partecipazione nel ruolo di “protagonisti” dell’intervento. Il laboratorio sarà altresì aperto a volontari attivi nell’ambito dell’accoglienza, agli esponenti delle associazioni e ad alcuni rappresentanti delle istituzioni locali.

Il risultato del percorso laboratoriale si svolgerà sotto forma di assemblea circolare dove i partecipanti al workshop e gli spettatori saranno chiamati a esprimersi e interrogarsi sulla complessità della situazione locale relativa all’accoglienza e all’integrazione. L’obiettivo è quello di diventare agenti del cambiamento, del dialogo e di prendere posizione rispetto a questioni specifiche e a possibili azioni da compiere collettivamente o individualmente.

Azioni è un progetto realizzato con il sostegno di ‘MigrArti Spettacolo’ promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con l’obiettivo di consolidare il ruolo dello spettacolo nella formazione e rappresentazione delle identità culturali, nella loro contaminazione e nel contrasto alle discriminazioni.

Di: Nicolas Cilins, Yan Duyvendak, Nataly Sugnaux Hernandez
Produzione: Dreams Come True
Coproduzione: far° Nyon, La Bâtie – Festival de Genève, Marche Teatro/InTeatro Festival
Con il sostegno di: Ville de Genève; République et canton de Genève, Pro Helvetia Fondation suisse pour la culture, Ville de Versoix, Stanley Thomas Johnson Foundation, Fondation Leenaards, Fondation sesam, Fondation suisse des artistes interprètes SIS, CORODIS, Loterie Romande

Con il contributo di: Istituto Svizzero Roma

Progetto realizzato nell’ambito di MigrArti Spettacolo 2017 del MiBACT

in collaborazione con le cooperative IRS-Aurora, Cooperativa La Gemma e Associazione FreeWoman

Yan Duyvendak, formatosi all’École cantonale d’art du Valais e l’École Supérieure d’Art Visuel de Genève indaga nel suo lavoro il rapporto tra finzione e realtà attraverso la creazione di dispositivi spettacolari che prevedono l’attivazione dello spettatore.

Nicolas Cilins ha studiato arti visive a Villa Arson (Nizza) e performance alla HEAD di Ginevra. La sua ricerca documentaria si sviluppa attraverso svariate forme: fotografia, performance, scultura, installazioni.

Nataly Sugnaux Hernandez, dopo gli studi in Arti Decorative e Belle Arti a Ginevra, sviluppa una propria ricerca nel video realizzando principalmente documentari e piattaforme applicative d’animazione. Svolge inoltre attività di produzione e diffusione per diversi artisti, emergenti e non.

www.duyvendak.com

CollettivO CineticO – Camminare in uno spazio tra linee

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giovedì 29 giugno
Parco Villa Nappi ore 20 – Polverigi
CollettivO CineticO
(Ferrara) Camminare in uno spazio tra linee prima assoluta

Camminare in mezzo ad uno spazio fra linee è uno tsubo: uno dei 361 punti localizzati sul derma e collegati attraverso il sistema neurovegetativo a uno o più organi interni, in quel tessuto di terminazioni nervose che è il corpo umano.
Camminare in mezzo ad uno spazio fra linee si trova tra il primo e il secondo dito del piede, al principio del canale del fegato.
Il fegato é un generale ben organizzato, un maestro illuminato che dirige la distribuzione delle idee e sottomette l’energia in eccesso.
Se lo spirito non può essere udito con le orecchie allora esso non può essere espresso con la bocca; soltanto il corpo può esprimere tutto ciò che può essere considerato.
Per una sospensione del tempo.
Per una condivisione di pratiche collettiva. Per una contaminazione della presenza. Per un farsi corpo.
Esercizi di linkaggio:
spazio compreso tra 4 colonne / Apollo / far marciare / infanti paffuti / maestro e allievo 

CollettivO CineticO nasce nel 2007 ed è diretto della coreografa Francesca Pennini in collaborazione con il dramaturg Angelo Pedroni ed oltre 50 artisti provenienti da discipline diverse. La ricerca del collettivo indaga la natura dell’evento performativo con formati al contempo ludici e rigorosi che si muovono negli interstizi tra danza, teatro e arti visive.

azione performativa site specific e time specific ricerca parte del progetto “Benvenuto Umano”

Concept e regia: Francesca Pennini
Dramaturg: Angelo Pedroni
Co-produzione: CollettivO CineticO, InTeatro Festival 

www.collettivocinetico.it

Roger Bernat – Nessuna conversazione degna di rilievo

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giovedì 29 giugno
Cinema Italia ore 21
Roger Bernat
(Barcellona) Nessuna conversazione degna di rilievo prima italiana

Nel 2012, alcuni abitanti di Ceuta (città autonoma spagnola situata nel Nord del Marocco) abbandonarono le loro famiglie per andare in Siria. Nelle settimane che trascorsero tra la Turchia e Damasco chiamarono regolarmente i loro familiari. La polizia spagnola intercettò le loro conversazioni e questo materiale entrò a far parte del dossier presentato al processo che ebbe luogo successivamente a Madrid. Come conseguenza vennero condannate undici persone per appartenenza ad una rete di reclutamento dello Stato Islamico. Fu il primo processo svoltosi in Spagna contro fondamentalisti del Daesh. Il regista è entrato in possesso di questo immenso materiale di circa 12.000 pagine fatto di trascrizioni delle intercettazioni, pagine web, profili facebook visitati dalle persone incriminate, ma anche dei verdetti dei giudici e delle accuse degli avvocati.

“All’inizio” racconta Bernat, “venni spinto da una grande curiosità. Poi cercai di capire quale fosse la motivazione di queste persone cresciute in Spagna. L’interesse è stato quello di cercare di entrare nei discorsi di questi giovani e dei loro familiari, specialmente delle loro mogli rimaste a confrontarsi con la realtà quotidiana di un quartiere popolare di Ceuta, usando le loro parole per avere una testimonianza diretta non veicolata dai media e dalle interpretazioni che vengono date al fenomeno. In questo caso è stato possibile avere accesso alle fonti senza alcuna mediazione”.

Lo spettacolo costruisce un dispositivo scenico visivo e sonoro che permette allo spettatore di districarsi nella molteplicità di voci e di fonti che si sovrappongono. Nell’impossibilità di accedere a tutti i materiali il pubblico è chiamato a prendere parte, a costruire una propria opinione scegliendo quale punto di vista seguire.  

Di: Roger Bernat
Con: Ernesta Argira, Alessandra Penna, Giulia Salvarani
Drammaturgia: Roberto Fratini
Produzione: Elèctrica produccions, Marche Teatro
Coproduzione: Triennale Teatro dell’Arte, Mucem Marsiglia
Con il supporto di: Les Bancs Publics / Les Rencontres à l’échelle (Marsiglia)

Il lavoro del regista catalano Roger Bernat si inserisce all’interno del panorama del teatro partecipato contemporaneo, proponendo un’originale modalità interattiva che permette di riconsiderare, per forma e significati, le sfumature proprie del paradigma partecipativo. Lo spettatore viene così investito della responsabilità di determinare le trame della messa in scena.

www.rogerbernat.info

Karthik Pandian & Andros Zins-Browne / The Great Indoors – Atlas Revisited

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Giovedì 29 giugno
Teatro della Luna ore 22.30 – durata 70′
Karthik Pandian & Andros Zins-Browne / The Great Indoors (New York/Bruxelles) Atlas Revisited prima italiana

Cosa succederebbe se un cammello si ribellasse, smettesse di trasportare pesi e cominciasse a fare qualcosa di diverso con il proprio corpo, per esempio una danza?

Atlas Revisited è una performance multimediale dove danza, video e parola si fondono per affrontare i temi del presente in maniera lucida e spiazzante. La performance di Andros Zins-Browne – danzatore e coreografo – e Karthik Pandian – artista visivo – si ispira ai movimenti della Primavera Araba: la sfida dei due artisti newyorkesi è quella di rendere il concetto di libertà attraverso un linguaggio visivo che sia fresco e accessibile e al tempo stesso distante da quello delle notizie televisive. Atlas Revisited parte da un tentativo di remake del film “Channels/Inserts” di Merce Cunningham e Charles Atlas, ma usando dei cammelli al posto dei danzatori. L’idea fa riferimento a una doppia metafora: da una parte, il cammello come simbolo di peso ed oppressione, dall’altra, la danza come simbolo di libertà e della possibilità di intraprendere la propria strada nella vita.

Atlas Revisited propone uno sguardo attraverso la realizzazione, l’annullamento e la ricostruzione di una danza della libertà e i trucchi ai quali occorre spesso ricorrere per creare delle immagini.

Di e con: Karthik Pandian & Andros Zins-Browne
Produzione: The Great Indoors, Hiros
Coproduzione: Kaaitheater (Brussels), EMPAC (Troy, NY), Kunstencentrum BUDA (Kortrijk)
Con il supporto di: Flemish Community Commission, Black Cinema House (Chicago), Vooruit (Ghent), Kunstenwerkplaats Pianofabriek (Brussels) | nell’ambito di DNA (Departures and Arrivals European Project)

Andros Zins-Browne è un coreografo americano con base a Bruxelles. Il suo lavoro consiste in performance di danza e ambienti ibridi all’intersezione tra installazione, performance e danza concettuale, portata in scena da un mix di danzatori professionisti e amatoriali.

Karthik Pandian è un artista visivo americano il cui lavoro spazia tra immagine in movimento e scultura. La sua ricerca è definita da un approccio particolare alla visione, all’effetto del tempo e del lavoro sulle cose.

www.thegreatindoors.be

Sonia Gómez – Bailarina

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venerdì 30 giugno
Sala Sommier ore 20
Sonia Gómez
(Barcellona) Bailarina prima italiana

Bailarina è un album fatto di parole, movimenti, oggetti. Un solo di danza per poche persone alla volta. Una ricerca sulla prossimità, una danza per uno spazio inaspettato, senza accessori teatrali. Uno spettacolo piccolo, un omaggio al pubblico, un momento di condivisione dell’esperienza maturata da Sonia Gómez in tanti anni sulla scena.

Di: Sonia Gómez
Produzione: MOM-El Vivero/Sonia Gómez – Marta Oliveres
Coproduzione: Festival TNT-Terrassa Noves Tendències/CAET y MOM-El Vivero

Sonia Gómez è danzatrice, performer e coreografa, formata presso l’Institut del Teatre di Barcellona e P.A.R.T.S. a Bruxelles. La sua ricerca artistica è incentrata sulle possibilità di trasmissione/creazione del lavoro, attraverso un’azione di codifica delle istruzioni in movimenti astratti.

www.soniagomez.com

Compagnia József Trefeli – Creature

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venerdì 30 giugno
Parco Villa Nappi ore 21
Compagnia József Trefeli
(Ginevra) Creature prima italiana

Gábor Varga e József Trefeli hanno una capacità acuta di analizzare e re-inventare la danza tradizionale. In Creature usano come punto di partenza gli accessori di queste danze, includendo bastoni, fruste, maschere e costumi. Il processo consiste nel decostruire e a riciclare gli accessori e i movimenti tradizionali con lo scopo di renderli accessibili al pubblico di oggi. Prendere qualcosa che è già stato usato, pronto per essere gettato, smontarlo, ricostruirlo per farne un nuovo uso è un processo meraviglioso. Non si tratta di riparare ma di fare funzionare in un nuovo contesto. Nel loro processo coreografico Gábor e József sottraggono il folklore per crearne uno proprio, fino a inventare una nuova Creatura.

Coreografia: József Trefeli, Gábor Varga
Danza: Gábor Varga, Gyula Cserepes
Coproduzione: ADC / association pour la danse contemporaine, ADC Studios, Genève; Le CND, un centre d’art pour la danse, Pantin; Arsenic – centre d’art scénique contemporain – Lausanne CH; Kaserne Basel CH; CCN – Ballet de Lorraine, Nancy FR; Migrations, Pays de Galles UK
Con il sostegno di: Istituto Svizzero Roma

József Trefeli, australiano di origine ungherese, vive e lavora a Ginevra, dove è stato per otto anni membro della compagnia Alias. Collabora inoltre con le compagnie Studio Action Théâtrale, Philippe Saire, Da Motus, la Cie Mix, Cie Estuaire, Cie Utilité Publique, Cie Greffe, Cie Drift e Cie Skree Wolf. Le sue coreografie usano degli stili molto vari che spaziano dalla danza contemporanea al cabaret, dal teatro alla commedia musica, l’opera, il cinema.

www.jozseftrefeli.org