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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – Masterclass di danza

 

Eduardo Torroja condurrà il workshop di TUTTOIN1GIORNO Danza Festival, attingendo dal repertorio dalla performance “What The Body Does Not Remember” (la prima produzione di Ultima Vez del 1987). I partecipanti potranno esplorare e confrontarsi con l’energetico vocabolario di Vandekeybus attraverso lavoro a terra, con partner e di contatto, e il movimento come un “atto teatrale” piuttosto che come tecnica.


Eduardo Torroja nasce a Madrid, dove studia danza e teatro. Nel 1986 si trasferisce a Brussels per collaborare come assistente coreografo e performer di Wim Vandekeybus per la prima produzione della compagnia Ultima Vez “What The Body Does Not Remember” (1987), “Les Porteuses de Mauvaises Nouvelles” (1989), “The Weight of a Hand” (1990) e il film “Roseland” (1991).
Negli anni ’90 lavora con Rosas – Anne Teresa De Keersmaeker in “Erts” e “Mozart -Concertaria’s: Un Moto di Gioia”. E anche con Needcompany – Jan Lauwers – Grace Ellen Barkey in “Rood-Red-Rouge”, “Morning Song”, “The Miraculous Mandarin”, “Caligula” e “King Lear”.
Firma la coreografia di “Starmania”, un’opera rock franco canadese diretta da Lewis Furey (1993-2000). Segue e coordina le prove e il riallestimento “What The Body Does Not Remember” (1995, 2002 e 2012) e “Les Porteuses de Mauvaises Nouvelles” (2004).
Successivamente intraprende l’insegnamento di “Hands” (P.A.R.T.S. – Brussels e IT Dansa – Barcelona), “Frisking” (State School of Athens e Ballet des Jeunes d’Europe) e un duo da “Les Porteuses de Mauvaises Nouvelles” (Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris) e ha condotto i workshop di Ultima Vez a Leuven, Volgograd, Brussels, Madrid, Amsterdam, Seville, Rotterdam, Lisbon, etc.
Nel 2000 torna a Madrid e comincia a lavorare come attore in film, tv e produzioni teatrali, come assistente alla regia per film e torna spesso a Brussels per diversi progetti: ad esempio, come assistente artistico per Ultima Vez “Blush” (2002) e “Sonic Boom” (2003)


INIZIO MASTERCLASS ORE 10.00
DURATA: 2 ORE
COSTO: 40 EURO 


Per INFO & CANDIDATURE
Inteatro
T. 0719090007
a.ercoli@inteatro.it


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Edouardo Torroja will led the TUTTOIN1GIORNO Dance festival Masterclass drawing from the repertoire of the performance ‘What the body does not remember’ (the first performance of Ultima Vez of 1987). Participants will explore and confront Vandekeybus’ energetic vocabulary through floorwork, partner- and contact work, and movement as a ‘theatrical act’ rather than as a ‘technique’.


Born in Madrid, Spain, where he studied dance and theatre. In 1986 moved to Brussels to collaborate with Wim Vandekeybus as a choreography assistant, trainer and performer for the very first Ultima Vez productions “What The Body Does Not Remember”(1987), “Les Porteuses de Mauvaises Nouvelles”(1989), “The Weight of a Hand”(1990) and the film “Roseland”(1991).

During the nineties, he worked with Rosas – Anne Teresa De Keersmaeker in “Erts” and “Mozart -Concertaria’s: Un Moto di Gioia”. And also with Needcompany – Jan Lauwers – Grace Ellen Barkey in “Rood-Red-Rouge”, “Morning Song”, “The Miraculous Mandarin”, “Caligula” and “King Lear”.

He signed the choreography of “Starmania”, a french-canadian rock opera directed by Lewis Furey (1993-2000). He led the rehearsals and the restaging of “What The Body Does Not Remember” (1995, 2002 and 2012) and “Les Porteuses de Mauvaises Nouvelles”(2004).

He has undertaken the teaching of “Hands” (P.A.R.T.S. – Brussels and IT Dansa – Barcelona), “Frisking” (State School of Athens and Ballet des Jeunes d’Europe) and a duo from “Les Porteuses de Mauvaises Nouvelles” (Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris) and has given Ultima Vez repertoire workshops in Leuven, Volgograd, Brussels, Madrid, Amsterdam, Seville, Rotterdam, Lisbon, etc.

In 2000 he moved back to Madrid and since then he is acting in film, TV and theatre productions, assisting director for films and going back to Brussels for different projects: artistic assistant for Ultima Vez “Blush”(2002) and “Sonic Boom”(2003)…


INFO & APPLICATIONS

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a.ercoli@inteatro.it


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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – SPIC & SPAN

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SPIC & SPAN
Spettacolo vincitore della Segnalazione Speciale | PREMIO SCENARIO 2011
GENERAZIONE SCENARIO 2011


Loro sono loro.
Loro sono belli.
Loro sono ok.
Loro sanno di essere guardati.
Loro non sanno.
Loro non guardano.
Loro hanno un corpo.
Loro non ce l’hanno.
Loro sono vuoti.
Loro sono uno due tre.
Loro sono uno.
Loro sono tre.

Che cosa vogliono nascondere?
Mentono o dicono la verità?
Che cosa non è come sembra?
Dietro una facciata di salute, è lento il disfarsi.


Adj. spic-and-span – conspicuosly new; “shiny brand-new shoes”; “a spick-and-span novelty”.
Bran-new, brand-new, spic-and-span. New – not of long duration; having just (or relatively recently) come into being or been made or acquired or discovered; “a new law”; “new cars”; “a new comet”; “a new friend”; “a new year”; “the New world”.

2. spic-and-span – completely neat and clean; “the apartment was immaculate”; 2in her immaculate white uniform”; “a spick-and-span kitchen”; “their spic red-visored caps”. Immaculate, speckless, spic, spick, spotless, spick-and-span. Clea – free from dirt or impurities; or having clean habits; “children with clean shining faces”; “clean white shirts”; “a spotlessly clean house”; “cats are clean animals”.


SPIC & SPAN, un lavoro sulla bellezza.
E sul suo contrario.
Un lavoro su tre corpi.
O per uno solo.
Se esiste un modello,
noi lo abbiamo seguito e rincorso,
fino ad inciamparci addosso.


Questa la motivazione con cui lo spettacolo ha ricevuto la Segnalazione Speciale della tredicesima edizione del Premio Scenario:
“La rincorsa all’adesione a un astratto modello di bellezza, che azzera ogni differenza e riduce tutti i corpi a macchinette impazzite, porta a una riflessione sulla persistenza e sulla vuotezza dell’immagine. Spic & Span crea la sua struttura drammaturgica su un vocabolario gestuale dotato di ritmo, precisione e forza iconografica, aprendo una dialettica tra costruzione e distruzione dell’immagine. Le scene, organizzatein sequenze paratattiche, si stagliano su un fondo bianco come fossero un fumetto pop e si nutrono di un immaginario non solo contemporaneo nella creazione di figure e pose, scelte musicali e sapienza compositiva.”

SPIC & SPAN debutta in forma completa il 7 e l’8 dicembre 2011 presso il Teatro Franco Parenti di Milano, e come parte della GENERAZIONE SCENARIO 2011 inizia la propria circuitazione nei teatri e festival italiani a partire dall’estate 2011.


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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – WHAT THE BODY DOES NOT REMEMBER, Wim Vandekeybus / Ultima Vez

Duro, brutale, divertente, ironico e spaventoso. Difficile trovare aggettivi adatti a descrivere “What the Body Does Not Remember”, una piece di danza straordinariamente innovativa

Anna Kisselgof in The New York Times, November 22nd, 1987

L’impatto dello spettacolo si deve molto agli artisti, ma anche all’intervento di Thierry De Mey e Peter Vermeersch, così teatrale e divertente che si rischia di cade dalla sedia per il gran ridere
H. Janssen in Haarlemse Dagblad, June 12th, 1987

Una performance convincente, carnale e avvincente, accompagnata dalla musica di Maximalist! che scatena tensioni, impulsi, shock, in un miscuglio viscerale…
L. Nicoletti in La Gazzetta, 17 Luglio 1987


“What the Body Does Not Remember” è l’avvincente performance con la quale Wim Vandekeybus e la sua compagnia Ultima Vez hanno debuttato nel 1987.
Wim Vandekeybus e i compositori Thierry De Mey e Peter Vermeersch vennero insigniti a New York del rinomato Bessie Award con la seguente motivazione: “Un confronto brutale tra danza e musica: il pericoloso, combattivo scenario di “What the Body Does Not Remember”.
A 25 anni dal debutto, Wim Vandekeybus e Ultima Vez porteranno di nuovo in tour “What the Body Does Not Remember”, per un revival in diverse nazioni in tutto il mondo.

“Cogliere l’intensità di quei momenti che appaiono improvvisi, senza essere introdotti da niente. Quando non hai nessuna scelta perché altro decide per te, come quando ti innamori, o l’attimo prima che si verifichi un incidente. Ciò che mi interessa di questi momenti è il loro carattere estremo, non tanto il significato che rivestono.
Fare di questo materiale la base di una composizione teatrale è una sfida paradossale, dato che lo spettacolo è considerato un evento assolutamente ripetibile e controllabile. Ma, forse, quando tutto è detto e fatto il corpo non ricorda, resta solo una sottile sensazione di mancanza che aiuta a definire o concludere il gioco in cui siamo finiti”
Wim Vandekeybus





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What the body does not remember – la pagina del sito di Wim Vandekeybus

Scarica la bio di Wim Vandekeybus

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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – REPLAY

7/8 chili
REPLAY
un progetto di 7/8 chili
ideazione, montaggio video e coreografia Davide Calvaresi

Replay è un lavoro coreografico dove si analizza la relazione tra corpo, gesto e immagine digitale. La composizione è avvenuta partendo dall’assemblaggio di sequenze video tratte da YouTube: riprese di accadimenti significativi della cronaca quotidiana, eventi sportivi, interviste e gaffe: dal malore in diretta di Andreotti alla caduta di Fidel Castro, dalla modella che scivola in passerella al calciatore che esulta a bordo campo.

Le immagini selezionate sono state montate in modo tale da creare continuità e possibilità di interazione con i corpi in scena.
Tre personaggi dialogano con la struttura video per continuità, similitudine, emulazione e contrasto mettendo in luce tre modi diversi di reagire agli stimoli visivi.
C’è un filo che collega le immagini scelte, che accomuna i gesti di un calciatore a quelli del Papa, alla paralisi di un anziano senatore o alla posa seducente di un cantante.
Replay non ha la pretesa di dare risposte. Si interroga sui meccanismi di rappresentazione el potere, sulla libertà di azione dell’uomo e sulla capacità di distinguere la realtà dalla finzione.

7/8 chili fa parte di “Matilde. Piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana. Un progetto di Regione Marche e AMAT”.

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TUTTOIN1GIORNO Danza Festival – LIEBE PINA

LIEBE PINA
Incontro con il mondo di Pina Bausch attraverso le parole di Leonetta Bentivoglio e le immagini di Ninni Romeo

Leonetta Bentivoglio, giornalista del quotidiano La Repubblica, autrice di due libri su Pina Bausch e attenta osservatrice del suo mondo fin dai primi anni Ottanta, traccerà un ritratto personale e artistico della creatrice di Tanztheater.

La mostra fotografica
Dalla fine degli anni Ottanta Ninni Romeo è stata assistente personale di Pina Bausch durante le sue creazioni e tournées italiane.
Nell’arco di più di venti anni di collaborazione è nato un profondo rapporto di amicizia e numerosi sono stati i periodi trascorsi insieme, anche nelle Marche.
Dal 2000 le straordinarie occasioni di oncontro e condivisione con Pina Bausch e il suo Tanztheater di Wuppertal si sono intrecciate con la passione per la fotografia.

Dopo la scomparsa della Bausch, avvenuta nel 2009, Ninni Romeo ha fotografato a più riprese e in diversi teatri d’Europa le tre versioni del suo celebre spettacolo Kontakthof (Il luogo dei contatti): quella creata nel 1978 per il Tanztheater, quella montata, nel 2000, per ultrasessantenni non professionisti e l’ultima, del 2008, interpretata da un gruppo di teenager.

In mostra immagini delle tre versioni di Kontakthof, della Sacre du printemps, Vollmond, Bamboo Blues (creato nel 2007 durante la residenza in India), e “…como el musguito en la piedra, ay sì, sì, sì…” ultima creazione del 2009, ispirata al Cile.

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