Teatro Rebis sarà ospite a Villa Nappi dal 20 novembre al 4 dicembre per lo sviluppo del progetto Un chant d’amour in residenza creativa.
La residenza viene realizzata nell’ambito del progetto triennale “Residenze”, sostenuto da Regione Marche e MIBAC.

Un chant d’amour, un progetto scenico a cura del Teatro Rebis, prende spunto dai cosiddetti ‘fatti di Macerata’, accaduti tra gennaio e febbraio 2018, filtrati attraverso l’opera ‘I Negri’ di Jean Genet.
Da quei giorni inizia un’altra storia che accompagnerà, fantasmatica, il nostro spettacolo.
Scaglie storiografiche e rielaborazioni signiche, verranno sviluppate dal Teatro Rebis, che a Macerata risiede, seguendo soprattutto gli sviluppi successivi della faccenda, quelli perlopiù elusi dai media, i più ‘oscuri’, inquietanti e in molti casi grotteschi.
Soprattutto verrà evocato il clima catramoso, lugubre e rabbioso che ha segnato e sta segnando il vissuto della città.
L’obbiettivo non è essere obbiettivi e dunque realizzare uno spettacolo documentativo e informativo, quanto piuttosto, in linea con la poetica della compagnia, allestire una riflessione intimista, onirica e politica nel senso ‘drammatico’ del termine, vale a dire di contrapposizione di opinioni e deliri, di azioni e visioni, di tragico e farsesco.

con Meri Bracalente, Massimiliano Ferrari, Fernando Micucci, Francesca Zenobi
burattinai Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini
coreografie Marta Bichisao
scenografia Frediano Brandetti
scrittura di scena e regia Andrea Fazzini 

una produzione del Teatro Rebis
in collaborazione con Marche Teatro, Associazione Inteatro, Kilowatt Festival di Sansepolcro, Festival Teatri di Vetro di Roma, Festival Nottenera di Serra de’ Conti, Armunia di Castiglioncello, La Corte Ospitale di Rubiera

Il Teatro Rebis è un progetto artistico nato a Macerata nel 2003, diretto dal regista Andrea Fazzini e dall’attrice Meri Bracalente.
La poetica della compagnia è focalizzata su un linguaggio interiore, che guarda alla realtà da un punto di vista figurale, visionario, sbilanciato.
Vincitore dei premi: Claudio Gora di Roma, nel 2006, come miglior spettacolo con Il dolce miraggio di Ulisse, Rota in festival di Mercato San Severino (BN), nel 2007, come miglior spettacolo, miglior regia, migliore attrice protagonista, con Lucky e Pozzo, del Fringe2Fringe di Napoli, nel 2009, con di una specie cattiva, finalista nel 2017 del Premio In-Box di Siena e vincitore nel 2019 del Premio come miglior drammaturgia del Festival Utovie di Macerata con Scarabocchi.
Ha rappresentato i suoi spettacoli in Italia e all’estero (Romania, Francia, Svizzera, Germania, Senegal) con partecipazioni ad importanti festival, tra i quali Sant’arcangelo dei teatri, Volterra teatro, Ars Amando, Nutrimenti Terrestri, Teatri di vetro, Orestiadi di Gibellina, Mirabilia Festival, Napoli Fringe Festival.
Sin dal principio il Teatro Rebis si dedica anche ad attività di divulgazione culturale e artistica, attraverso l’organizzazione di festival pluriennali (Limen Festival; Ci si incontra così, per miracolo; Che razza di sogni; Defigura) e la conduzione di numerosi corsi e laboratori rivolti principalmente alle scuole e a situazioni di marginalità sociale.
Tra i progetti condotti in ambito formativo, si distinguono quello realizzato con il Gruppo Teatrale
Clorofilla di Jesi, associazione composta anche da persone con disabilità fisica e cognitiva, con il quale si arriva, attraverso un lavoro pluriennale, alla realizzazione dello spettacolo Ombra profonda siamo, ispirato all’Ubu re di Alfred Jarry, e la collaborazione con l’ong G.U.S. di Macerata, con cui, attraverso percorsi laboratoriali, realizza spettacoli e documentari con migranti richiedenti asilo politico (Strano, Si parte da una mancanza, Dwo Boye, P. – Papier Paper Papel).
Con il sostegno del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci di Palermo, il Teatro Rebis ha inoltre iniziato un percorso volto alla sperimentazione di una proposta laboratoriale che unisca il metodo educativo non formale della maieutica reciproca alla pratica teatrale, con progetti realizzati in scuole di ogni ordine e grado.
Dal 2006 al 2015 ha gestito autonomamente il Teatro di Villa Potenza (Macerata), organizzando rassegne di teatro indipendente (Giochi d’alma, dal 2011 Palpitare di nessi), e incontri, seminari e  laboratori teatrali condotti da alcuni tra i maggiori artisti della scena teatrale nazionale e  internazionale.
Dal 2007 il Teatro Rebis fa parte del LGSAS (Libero Gruppo di Studio di Arti Sceniche), diretto da Claudio Morganti.
Andrea Fazzini è presidente dal 2004 di FOR.MA.T.I. (Forum Marche Teatri Indipendenti), ed è stato co-direttore del festival  Non ho tempo e serve tempo, dedicato, dal 2006 al 2008, rispettivamente ad Antonio Neiwiller, Demetrio Strato e Danilo Dolci.
Le ultime produzioni sono Nella Moltitudine_poesie di Wislawa Szymborska, io non so cominciare_requiem per Danilo Dolci, spettacolo selezionato nel 2013 all’interno dell’e45 Napoli Fringe Festival, Signorina Else, dall’omonimo romanzo di Arthur Sczhnitler, Cosa vien dopo?, spettacolo per bambini tratto dalle poesie illustrate di Toti Scialoja, Scarabocchi e Il Papà di Dio, tratti dai fumetti di maicol&mirco.

 

Teatro Rebis sarà ospite a Villa Nappi dal 20 novembre al 4 dicembre per lo sviluppo del progetto Un chant d’amour in residenza creativa.
La residenza viene realizzata nell’ambito del progetto triennale “Residenze”, sostenuto da Regione Marche e MIBAC.

Un chant d’amour, un progetto scenico a cura del Teatro Rebis, prende spunto dai cosiddetti ‘fatti di Macerata’, accaduti tra gennaio e febbraio 2018, filtrati attraverso l’opera ‘I Negri’ di Jean Genet.
Da quei giorni inizia un’altra storia che accompagnerà, fantasmatica, il nostro spettacolo.
Scaglie storiografiche e rielaborazioni signiche, verranno sviluppate dal Teatro Rebis, che a Macerata risiede, seguendo soprattutto gli sviluppi successivi della faccenda, quelli perlopiù elusi dai media, i più ‘oscuri’, inquietanti e in molti casi grotteschi.
Soprattutto verrà evocato il clima catramoso, lugubre e rabbioso che ha segnato e sta segnando il vissuto della città.
L’obbiettivo non è essere obbiettivi e dunque realizzare uno spettacolo documentativo e informativo, quanto piuttosto, in linea con la poetica della compagnia, allestire una riflessione intimista, onirica e politica nel senso ‘drammatico’ del termine, vale a dire di contrapposizione di opinioni e deliri, di azioni e visioni, di tragico e farsesco.

con Meri Bracalente, Massimiliano Ferrari, Fernando Micucci, Francesca Zenobi
burattinai Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini
coreografie Marta Bichisao
scenografia Frediano Brandetti
scrittura di scena e regia Andrea Fazzini 

una produzione del Teatro Rebis
in collaborazione con Marche Teatro, Associazione Inteatro, Kilowatt Festival di Sansepolcro, Festival Teatri di Vetro di Roma, Festival Nottenera di Serra de’ Conti, Armunia di Castiglioncello, La Corte Ospitale di Rubiera

Il Teatro Rebis è un progetto artistico nato a Macerata nel 2003, diretto dal regista Andrea Fazzini e dall’attrice Meri Bracalente.
La poetica della compagnia è focalizzata su un linguaggio interiore, che guarda alla realtà da un punto di vista figurale, visionario, sbilanciato.
Vincitore dei premi: Claudio Gora di Roma, nel 2006, come miglior spettacolo con Il dolce miraggio di Ulisse, Rota in festival di Mercato San Severino (BN), nel 2007, come miglior spettacolo, miglior regia, migliore attrice protagonista, con Lucky e Pozzo, del Fringe2Fringe di Napoli, nel 2009, con di una specie cattiva, finalista nel 2017 del Premio In-Box di Siena e vincitore nel 2019 del Premio come miglior drammaturgia del Festival Utovie di Macerata con Scarabocchi.
Ha rappresentato i suoi spettacoli in Italia e all’estero (Romania, Francia, Svizzera, Germania, Senegal) con partecipazioni ad importanti festival, tra i quali Sant’arcangelo dei teatri, Volterra teatro, Ars Amando, Nutrimenti Terrestri, Teatri di vetro, Orestiadi di Gibellina, Mirabilia Festival, Napoli Fringe Festival.
Sin dal principio il Teatro Rebis si dedica anche ad attività di divulgazione culturale e artistica, attraverso l’organizzazione di festival pluriennali (Limen Festival; Ci si incontra così, per miracolo; Che razza di sogni; Defigura) e la conduzione di numerosi corsi e laboratori rivolti principalmente alle scuole e a situazioni di marginalità sociale.
Tra i progetti condotti in ambito formativo, si distinguono quello realizzato con il Gruppo Teatrale
Clorofilla di Jesi, associazione composta anche da persone con disabilità fisica e cognitiva, con il quale si arriva, attraverso un lavoro pluriennale, alla realizzazione dello spettacolo Ombra profonda siamo, ispirato all’Ubu re di Alfred Jarry, e la collaborazione con l’ong G.U.S. di Macerata, con cui, attraverso percorsi laboratoriali, realizza spettacoli e documentari con migranti richiedenti asilo politico (Strano, Si parte da una mancanza, Dwo Boye, P. – Papier Paper Papel).
Con il sostegno del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci di Palermo, il Teatro Rebis ha inoltre iniziato un percorso volto alla sperimentazione di una proposta laboratoriale che unisca il metodo educativo non formale della maieutica reciproca alla pratica teatrale, con progetti realizzati in scuole di ogni ordine e grado.
Dal 2006 al 2015 ha gestito autonomamente il Teatro di Villa Potenza (Macerata), organizzando rassegne di teatro indipendente (Giochi d’alma, dal 2011 Palpitare di nessi), e incontri, seminari e  laboratori teatrali condotti da alcuni tra i maggiori artisti della scena teatrale nazionale e  internazionale.
Dal 2007 il Teatro Rebis fa parte del LGSAS (Libero Gruppo di Studio di Arti Sceniche), diretto da Claudio Morganti.
Andrea Fazzini è presidente dal 2004 di FOR.MA.T.I. (Forum Marche Teatri Indipendenti), ed è stato co-direttore del festival  Non ho tempo e serve tempo, dedicato, dal 2006 al 2008, rispettivamente ad Antonio Neiwiller, Demetrio Strato e Danilo Dolci.
Le ultime produzioni sono Nella Moltitudine_poesie di Wislawa Szymborska, io non so cominciare_requiem per Danilo Dolci, spettacolo selezionato nel 2013 all’interno dell’e45 Napoli Fringe Festival, Signorina Else, dall’omonimo romanzo di Arthur Sczhnitler, Cosa vien dopo?, spettacolo per bambini tratto dalle poesie illustrate di Toti Scialoja, Scarabocchi e Il Papà di Dio, tratti dai fumetti di maicol&mirco.