RC GLEN ÇAÇI – dal 1 al 5 ottobre

Cosetta Graffione: 1° studio sul Silenzio

“La vera Musica è il Silenzio, le note non fanno altro che incorniciarlo”.
Miles Davis

Dall’1 all’8 ottobre Inteatro ospita Cosetta Graffione, coreografa e perfomer attiva tra Genova e Parigi, e il pianista e compositore parigino Jean Rondeau, per il primo studio del progetto Se il Silenzio è un altro Rumore (ideazione: Cosetta Graffione, Jean Rondeau, Coreografia: Cosetta Graffione, Musica: Jean Rondeau), che sarà presentato al pubblico lunedì 8 ottobre alle ore 19 a Villa Nappi.

Il periodo di ricerca ad Inteatro sarà incentrato sul Silenzio. Racconta la coreografa: “Vorremmo che musica e danza esplorino e mettano in luce gli strati sotterranei che costituiscono l’essere umano. Vorremmo che l’universo sensoriale del movimento e delle note s’impregnino di silenzio… un silenzio necessario e dovuto, in quanto unico vero strumento d’ascolto per due artisti che decidono di scambiarsi una parte di sé. Silenzio per non cadere nell’esasperato bisogno di raccontare e di raccontarsi che troviamo oggi nella comunicazione quotidiana e anche artistica, silenzio come sorgente intima di ricordi, che racconta quello che un uomo e una donna non possono dirsi, quello che le parole non possono spiegare”.
Se il Silenzio è un altro Rumore mira ad essere uno spettacolo nel quale tutti possano riconoscersi, “durante il quale”, spiega Cosetta Graffione, “il pubblico possa immergersi nella bellezza delle note e del corpo in movimento, facendo uscire allo scoperto i propri desideri inconsci. Immaginiamo questo spettacolo come un inno alla sacralità del non verbale, mettendo in risalto l’attitudine di me e Jean a diventare interpreti abitati dalla passione, per dirla alla francese”.

Dopo il solo sull’acqua nelle fontane pubbliche, presentato anche a Pesaro nell’ambito di HangartFest, Festival della scena indipendente, la pièce apre una nuova fase di lavoro per la coreografa, approfondendo e sviluppando l’interesse per il rapporto con lo spettatore.

Cosetta Graffione, Biografia
Coreografa e performer attiva tra Italia e Francia, dopo una formazione classica intraprende la sua carriera professionale a Genova con Maria Grazia Sulpizi, Larrio Ekson e Giovanni Di Cicco. Dal 2002 al 2006 lavora con il “Diabasis Ballet”, vince il primo premio coreografico al concorso “Vignaledanza” e il terzo posto nella categoria solisti moderni al “Festival Danza Rieti”. Ha lavorato al Teatro dell‘Opera Carlo Felice come mimo-danzatrice con le coreografie di Giovanni Di Cicco.
Vive a Parigi da 2006, dove si è formata all’”Atelier de Paris Carolyn Carlson” con C. Carlson, D. Mercy, P. Genty, D. Zambrano, D. Boivin, D. Larrieu, T. Saarinen.
Dal 2007 fa parte della compagnia di danza “Cadmium Compagnie” come coreografa e insegnante; è sua la coreografia per la Giornata del Patrimonio  2012 a Pontoise (Ile de France).
Dal 2010 danza il solo “Le Memorie dell’Acqua” con cui ha partecipato, tra gli altri, ai festival “Fontaines en Scène”, “Small is Beautiful”, “Teatro a Corte”,“Les Invites” ,“Luoghi Comuni”, “Artisti in Piazza” e “HangartFestival”.
Ha recentemente ottenuto una residenza al Centro Nazionale di Danza (CND) di Parigi e sarà coreografa e interprete per Anne Dreyfus all’interno del Festival “Frasq” (Parigi).

Jean Rondeau, Biografia
Nato e residente a Parigi, Jean Rondeau, 21 anni, intraprende il suo percorso formativo sotto la direzione di Blandine Verlet per il clavicembalo, al Conservatorio di Boulogne-Billancourt, e continua i suoi studi al Conservatorio Nazionale di Parigi per il pianoforte con Philippe Tambourini e Sylvain Halévy.
Lavora con Carole Cerasi, Blandine Rannou, Olivier Baumont, Kenneth Weiss et Christophe Rousset.
Nel 2012 vince il primo premio al Concorso Internazionale di Clavicembalo a Bruges (MAFestival) e il premio di EUBO Development Trust, attribuito al giovane musicista europeo più promettente. Sempre nel 2012 ottiene il secondo premio al Concorso Internazionale di Clavicembalo a Praga.
Attualmente collabora con l’orchestra “Les Ambassadeurs”, sotto la direzione di Alexis Kossenko, e l’ensemble di musica barocca “L’Olimpiade”.
Dal 2010 suona anche con il “Note Forget, The Project”, gruppo orientato verso il jazz di cui è il fondatore e arrangiatore, con cui ha vinto il primo premio “Trophée du Sunside 2012”, esibendosi nel celebre tempio del jazz parigino.

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“Silence is the true music, notes do nothing but frame it”.
Miles Davis

From 1st to 8th October Inteatro hosts Cosetta Graffione, choreographer and performer active between Genoa and Paris, and the Parisian pianist and composer Jean Rondeau, for the first study of the project If Silence is another noise (concept: Cosetta Graffione, Jean Rondeau, Choreography: Cosetta Graffione, Music: Jean Rondeau).

The research period at Villa Nappi will focus on Silence. As the choreographer says: “We would like to explore the relationship between music and dance, and the way in which this relationship sets forth the underground layers forming the human being. We would like the sensory universes of movement and music merging with Silence … a necessary silence that is the only way to put in communication two artists who decide to share a part of themselves.

Silence as a source of intimate memories, that tells what a man and a woman can not say, what words can not explain”.

If Silence is another noise aims to be a show in which everyone can recognize, “during which” explains Cosetta Graffione, “the audience can immerse themselves in the beauty of notes and movement, making their wishes come out unconscious”.

After the sole about water in public fountains, also presented in Pesaro in the frame of HangartFest, the play opens a new phase of work for the choreographer, deepening and developing the interest in the relationship with the audience.

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Mara Cassiani: nuovo progetto creativo

Torna a Polverigi la performer Mara Cassiani: dal 19 al 26 settembre sarà in residenza a Villa Nappi per un periodo di studio dedicato allo sviluppo di un nuovo progetto, insieme a Alessandra Giampaoli, Mauro Milone, Matteo Ramponi, Francesco Vecchi.

Mara Cassiani si forma e lavora con alcune delle realtà contemporanee, estere ed italiane, più interessanti, tra cui Teatro Valdoca e Societas Raffaello Sanzio con la quale partecipa a Madrigale appena narrabile; fondamentale nella sua formazione anche l’incontro e l’amicizia con gli artisti della scuola urbinate di animazione illustrata. Nel 2010 realizza le performance Ten ways to kill an egg (con cui nel 2011 è finalista del quinto Premio Arte Laguna) e Daddy’n me; negli anni seguenti Unosuuno e TRASHX$$$ (Trash for dollars), con cui debutta al Polverigi nell’ambito di Inteatro Villa Nappi festival 2012. La compagnia fa inoltre parte di “Matilde. Piattaforma per la nuova scena marchigiana”, un progetto di Regione Marche/Assessorato ai Beni e Attività Culturali AMAT.

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The performer Mara Cassiani has back to Polverigi. From 19 to 26 September she will work at Villa Nappi for the development of a new project with Alessandra Giampaoli, Mauro Milone, Matteo Ramponi, Francesco Vecchi.

Mara Cassiani has studied and worked with some of the most interesting contemporary artists and companies, foreign and Italian, including Teatro Valdoca and Societas Raffaello Sanzio; with Raffaello Sanzio she took part in Madrigale appena narrato. The meeting and friendship with Urbino artists school for animation was really important. In 2010, she created the performance Ten ways to kill an egg (which was a finalist in the fifth Arte Laguna Prize in 2011) and Daddy’n me; in the following years she has created Unosuuno and TRASHx $ $ $ (Trash for dollars), which debuted at Polverigi within Inteatro Villa Nappi festival 2012. The company is also part of “Matilde. Platform for the new scene in Marche region”, a project of the Marche Region / Department for Cultural Heritage and Activities and AMAT.

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Glen Çaçi: nuovo progetto creativo

Dal 10 al 18 settembre Inteatro ospita a Villa Nappi il danzatore e performer Glen Çaçi, per un periodo di residenza creativa dedicato allo sviluppo di un nuovo progetto coreografico con Silvia Mai.

Glen Çaçi nasce nel 1979 a Tirana, Albania, città dove vive fino al 2000 occupandosi principalmente di musica. Dal 2001 vive in Italia dove ha intrapreso il suo percorso artistico prima come artista circense, poi come attore, infine come danzatore/performer.
Ha studiato con Yves Lebreton, Tony Clifton Circus, Maurizio Lupinelli, Silvia Rampelli, Masaki Iwana, Gustavo Frigerio, Chiara Frigo, Geraldine Pilgrim, Raffaella Giordano. Ha collaborato con i Tony Clifton Circus, Andrea De Rosa, Compagnia Babbaluck, Taverna Est, Andrea Saggiomo, Chiara Frigo.
Ha ricevuto una segnalazione speciale al premio Scenario 2005 con Taverna Est, ed è Vincitore con la compagnia Andrea Saggiomo di Nuove Sensibilità 2007 e Cantieri Teatrali di Fabbrica Europa 2009. Nel 2011 ha debuttato ad Inteatro Festival di Polverigi con il suo primo lavoro dal titolo Cascare dal sonno, successivamente invitato a rappresentare le Marche nella rassegna Vetrina XL.
Ha partecipato a diversi festival e rassegne, quali Santarcangelo dei Teatri, Drodesera, Volterra, Fabbrica Europa, Festival internazionale del Teatro a Lugano, Biennale dell’arte a Napoli, Teatro Studio di Scandicci.

Silvia Mai nasce a Verona del 1984. Dopo il diploma in Scenografia all’Accademia di Belle arti di Venezia, si trasferisce a Milano per studiare Teatro con il maestro Kuniaki Ida. Nel 2009 incontra Raffaella Giordano, ed inizia il percorso biennale di formazione “Scritture per la Danza Contemporanea” al termine del quale, assieme ad altri 11 artisti dello stesso biennio, fonda il gruppo di ricerca sul movimento “FamigliaFuchè”. Altre figure importanti per il suo lavoro sono tuttora Ang Gey Pin, Maria Munoz, Claude Coldy, Cinzia De Lorenzi, Silvia Rampelli, Dominique Dupuy.
Dal 2010 inizia la sua collaborazione con il Teatro Valdoca, lavorando come danzatrice nello spettacolo Caino, e attualmente in alcuni dei nuovi progetti. Nel 2011 con Sveva Scognamiglio e Chiara Orefice, inizia lo studio per la creazione di Elles sont partout, e un suo personale percorso autoriale lavorando al suo primo assolo di danza “Raku”.

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From September 10 to 18, Inteatro hosts at Villa Nappi dancer and performer Glen Çaçi for a period of creative residency to develop a new choreographic project with Silvia Mai.

Glen Çaçi was born in 1979 in Tirana, Albania, where he lives until 2000 mainly working with music. He lives in Italy since 2001, where he began his artistic career first as a circus performer, then as an actor, then as a dancer / performer.

He studied with Yves Lebreton, Tony Clifton Circus, Maurizio Lupinelli, Silvia Rampelli, Masaki Iwana, Gustavo Frigerio, Chiara Frigo, Geraldine Pilgrim, Raffaella Giordano. He has worked with Tony Clifton Circus, Andrea De Rosa, Company Babbaluck, Taverna East, Andrea Saggiomo, Chiara Frigo.

He received a special mention at the prize Scenario 2005 with Taverna East, won the prize Nuove Sensibilità in 2007 with the company Andrea Saggiomo and Fabbrica Europa’s Cantieri Navali in 2009.

In 2011 he debuted in Inteatro Polverigi Festival with his first work entitled Cascare dal sonno, then invited to represent the brands in the review Vetrina XL.

He participated in several festivals, such as the Teatro Santarcangelo, Drodesera, Volterra, Fabbrica Europa, International Festival of Theatre in Lugano, Biennale of art in Naples, Teatro Studio Scandicci.

Silvia Mai was born in Verona in 1984. After graduating in scenography at the Academy of Arts in Venice, she moved to Milan to study theater with the master Kuniaki Ida.

In 2009 met Raffaella Giordano, and starts the two-year course of training “Scriptures for Contemporary Dance” at the end of which, together with 11 other artists of the same period, she founded the research group “FamigliaFuchè.” Other important figures in his work are Ang Gey Pin, Maria Munoz, Claude Coldy, Cynthia De Lorenzi, Silvia Rampelli, Dominique Dupuy.

From 2010 she began working with the Theater Valdoca, working as a dancer in the show Caino and now in some new projects. In 2011, with Sveva Scognamiglio and Clare Goldsmith, began studying for the creation of Elles sont partout and a personal approach to authorial working on her first solo dance Raku.

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Gustavo Frigerio: I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT

Dal 2 al 10 maggio il regista e coreografo Gustavo Frigerio insieme agli artisti Gleni Çaçi, Paola Daniele ed Elena Kofinà saranno in residenza creativa a Villa Nappi per lavorare al progetto “I have nothing to say, but I’m saying it”.

Nel centenario della nascita di John Cage e nel ventennale della sua morte, nasce un lavoro che, ispirandosi alla pratica del caso nelle scelte compositive del Maestro, si interroga sull’importanza di questa variabile nella vita e nella creazione artistica. L’equilibrio instabile tra la prevedibilità dell’evoluzione nei casi della vita e la potenza deflagrante dell’incidente che può mandarla letteralmente in frantumi esercita un fascino irresistibile per un lavoro sul movimento del corpo nello spazio.
La costruzione di meticolose coreografie fatte di tragitti e mappe che disegnano e separano lo spazio è costantemente minacciata dal vortice del caos e dall’imponderabilità della fortuna.
Di fronte a questa precarietà si possono mettere in atto strategie difensive volte ad esorcizzare il potere del caso, rivendicando il proprio controllo su ogni elemento; oppure ci si può abbandonare al flusso continuo degli eventi cercando di uscire dalla logica di “positivo e negativo”, del “mi piace o non mi piace” come avrebbe detto John Cage.
Con “I have nothing to say, but I’m saying it” si sceglie di praticare questa seconda ipotesi.

Dopo una prima fase di costruzione di brevi materiali fatti di movimenti nello spazio, figure e paesaggi, interventi sonori e vocali, micro tessere drammaturgiche, traiettorie diaspore geografie atlanti arcipelaghi, incontri nello spazio scenico, incroci di percorsi e abbandoni, tradimenti, prese di posizioni, entrate e uscite di scena, mappe interiori e mappe esteriori, il lavoro sui affida al caso per la ricomposizione del mosaico finale, utilizzando pratiche antiche come l’I Ching o il lancio di dadi o altre più contemporanee come gli algoritmi dei computer.

I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Un progetto di e con Gleni Caci, Paola Daniele, Gustavo Frigerio e Elena Kofina
Diretto da Gustavo Frigerio

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From the 2nd to the 10th of May Gustavo Frigeri (director and choreographer) is guest of the residences in Villa Nappi to work at the project “I have nothing to say, but I’m saying it” together with Glen Çaçi, Paola Daniele ed Elena Kofinà.
The work is in honour of John Cage, also inspired by this master of music and the way he made his compositive choices. It is about the body movements in the space focusing on how the shifting equilibrium between predictability and unpredictability can destroy all the choices that someone made.
The chaos and the shifting of luck is always threatening the making up of finicking choreographies made of maps and routes which aim to divide the space.
In front of this precariousness you can protect yourself, controlling all the elements, so also the case; or, as John Cage would suggest, you can leave the continuos flux of events, detaching yourself from the “negative or positive”/” like, I dislike” logics.
“I have nothing to say but I’m saying it” put in practice the latter hypothesis.
The first phase is about the making of movements in the space, figures and landscapes, vocal and sound interventions, meetings in the stage space, crossing of roads and abandons, betrayals, stand taking, entering and going off the scene, inner maps and external maps… At last the work is depending on the chance to rebuilt the final mosaic, from the using of ancient practices as the I Ching or the dice roll, to modern ones as computer algorithms.
I HAVE NOTHING TO SAY AND I AM SAYING IT
Project by and with Glen çaçi, Paola Daniele, Gustavo Frigerio e Elena Kofina
Directed by Gustavo Frigerio

 

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un’ottima lettera: DE PLAGA CORDIS

Inteatro ospita a Polverigi la compagnia un’ottima lettera, per la prima residenza creativa per il progetto De plaga cordis, prodotto da Inteatro / Meridians nell’ambito del progetto TransAC (finanziato con il sostegno della Commissione europea) che debutterà a Giugno 2012 nell’ambito di Inteatro Festival.

Dopo un primo incontro a Londra con i fratelli Quay, il lavoro di progettazione è proseguito con la ricerca del luogo più adatto per accogliere De plaga cordis a Polverigi. La residenza di aprile sarà dedicata agli aspetti sonori e visivi della rappresentazione. Si lavorerà alla costruzione di dispositivi per generare fenomeni acustici udibili nell’intero paesaggio e sulla presenza e sui gesti degli attori.

De plaga cordis è una rappresentazione che vuole esplorare il rapporto tra l’uomo e lo spazio circostante, mettendo in relazione la capacità generativa dell’immaginazione umana – fonte di scoperta e invenzione – ed il paesaggio, incombente ed immanente, fonte di bellezza e armonia, ma anche in grado di evidenziare tutta la fragilità e la caducità della presenza umana.

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In April, from 11st to 18th, Inteatro will host in Polverigi the group un’ottima lettera for the first creative residency for the project De plaga cordis, produced by Inteatro/Meridians in the frame of TransAC, project funded with support from the European Commission. De plaga cordis will debut in June 2012, in the frame of InteatroFestival.

After a first meeting in London with the Quay Brothers, un’ottima lettera group has started to study the landscape in which the play takes place in Polverigi. The residency of April will be dedicated to the first experiments with the scenic devise and human figures in the landscape. un’ottima lettera will start to work on the construction of sound devices to create some acoustic phenomenons which will be scattered through the landscape. They will also work on actors’ presence and jests and other visual aspects.

De plaga cordis is a play that wants to explore the relationship between man and the surrounding space, linking the generating capacity of human imagination – source of discovery and invention – and the landscape, looming and immanent source of beauty and harmony but also able to highlight the fragility and transience of human presence.

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Chiara Frigo: SUITE HOPE

Chiara Frigo in residenza creativa a Villa Nappi per lavorare sul progetto Suite Hope.
Suite-Hope, spettacolo per due interpreti e un popolo di carta, parte da una riflessione e da alcune domande legate al tema della speranza e della sua attualità nella realtà contemporanea. L’indagine inizia con un esodo, la partenza verso un altro luogo di esistenza possibile. Lo sforzo si concentra nel vedere il mondo in movimento, in una prospettiva di evoluzione che offra l’opportunità di ricreare se stessi, cambiare, perfezionarsi, oppure, inevitabilmente,
cadere.

Suite-Hope si costruisce per passaggi, veri e propri trasferimenti da uno spazio all’altro, ma anche per slittamenti concettuali tra le diverse condizioni umane. Al popolo di carta è assegnato il ruolo di guida in questo percorso; simboli di cambiamenti, mutazioni e “amputazioni” alle quali sono stati sottoposti incondizionatamente dalla società contemporanea, gli omini compongono una scrittura a terra che si accosta fluidamente alla danza di Frigo e Ciappina, così come alle bellissime musiche utilizzate.” Elena Conti su Tamburo di Kattrin


Coreografa e performer, Chiara Frigo lavora in Italia e all’estero.
Esordisce come coreografa nel 2006 con il solo Corpo in DoppiaElica, con cui vince il terzo premio al 10° Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Con il solo Takeya vince il premio GD’A Veneto Anticorpi XL 2008 ed è selezionata all’interno del network europeo Aerowaves.
Partecipa a numerosi progetti internazionali: Choreoroam nel 2009, progetto di ricerca coreografica sviluppato attraverso residenze sostenute da 6 importanti centri europei; nel 2010 è impegnata in un progetto internazionale tra Operaestate Festival Veneto e SNDO – Amsterdam ed è invitata con Takeya al Creative Forum ad Alessandria d’Egitto; viene invitata a condividere un percorso di ricerca coreografica tra Italia e Canada, nella prima edizione del progetto Tryptich (Operaestate Festival, Circuit-Est Centre Chorégraphique di Montréal, Dance Centre di Vancouver).
La sua creazione Nonsostare è finalista del premio Equilibrio 2010 ed è stata sostenuta da Amat (Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche), Inteatro Polverigi e Duncan 3.0.
Nel 2011, è stata impegnata nella nuova creazione Suite-Hope, selezionata tra i vincitori del bando Residences 2011 de La Caldera – Barcelona, vincitrice del bando REFORM/Danza – Pim off 2011/2012 e sostenuta da CSC – Centro per la Scena Contemporanea – Operaestate Festival. Suite-Hope è stata inoltre selezionata nel network Anticorpi XL (versione breve) e nel network europeo Aerowaves 2012.
Attualmente è anche impegnata in un progetto nato dalla collaborazione con il coreografo canadese Emmanuel Jouthe. La piece debutterà ad Aprile 2013 al Teatro Agora di Montréal nell’ambito del Festival Tangente.



Idea Chiara Frigo
Performer Marta Ciappina, Chiara Frigo
Drammaturgia Riccardo de Torrebruna
Disegno sonoro Mauro Casappa
Disegno luci Moritz Zavan
Musica Alva Noto, E. Brinkmann, N. Cave, L. Cohen, P. Gabriel
Artista residente La Caldera Barcelona 2011 Vincitore bando Reform/Danza 2011/2012 Pim off – Milano Con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea – Operaestate Festival Coproduzione Associazione Culturale ZEBRA e Inteatro

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With her project Suite Hope, Chiara Frigo will be hosted in the residences of Villa Nappi.
Suite-Hope, a show for two interprets and a paper people, starts from some questions linked with hope and its role in the present. This research begins with an exodus, looking for other places where it’s possible to live. The bigger effort is to see in the movements of the world the chance of recreate, change, improve yourself  otherwise you fall down.
“Suite-Hope is made within landscapes, changes from one space to another and different human conditions. The paper people is the guide of this experience; they’re forced by the contemporary society to changes and transformations. The performers will mix fluidly a ground writing with the dancing of Frigo and Ciappina, adding beautiful musics.” Elena Conti about Tamburo di Kattrin
Chiara Frigo, a choreographer and performer working both in Italy and abroad.
She started out as choreographer in 2006 with “Corpo in DoppiaElica” winning the third place at the 10th Festival Choreographers Miniatures in Belgrado. With Takeya she also won the prize GD’A Veneto Anticorpi XL 2008 and she was selected within the European network Aerowaves.
She took part to various international projects: Choreoroam in 2009, a choreographic research project born from different residences in 6 main European centers. In 2010 she was at the international project between Operaestate Festival Veneto and SNDO-Amsteradm and she was invited with Takeya at the Creative Forum in Alessandria d’Egitto; then she went to join a choreographic research project moving from Italy to Canada, during the first edition of the project Tryptich (Operaestate Festival, Ciruit-Est Centre Chor√©ographique in Montreal, Dance Centre in Vancouver).

Her creation Nonsostare is running for the prize Equilibrio 2010 and it was supported by Amat (Teatro Annibal Caro in Civitanova Marche), Inteatro Polverigi and Duncan 3.0.
In 2011 she was involved in the new idea Suite-Hope; she was also selected among the winners of Residences 2011 de La Caldera – Barcelona, she won REFORM/Danza – Pim off 2011/2012 and supported by CCS – Center of Contemporary Scene – Operaestate Festival.

Suite-Hope was also chosen by the network Anticorpi XL (short version) and the European network Aerowaves 2012.
Nowadays she’s involved in a project in collaboration with the canadian choreographer Emmanuel Jouthe. The play will make its debut in April 2013 at the Theatre Agora in Montr√©al during the Festival Tangente.

Idea by Chiara Frigo
Performers Marta Ciappina, Chiara Frigo
Drama Riccardo de Torrebruna
Sound disegn Mauro Casappa
Light design Moritz Zavan
Musics by Alva Noto, E. Brinkmann, N. Cave, L. Cohen, P. Gabriel
Resident artist La Caldera Barcelona 2011 Winner of Reform/Danza 2011/2012 Pim off – Milano supported by CSC Centro per la Scena Contemporanea – Operaestate Festival Coproduzione Associazione Culturale ZEBRA and Inteatro

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Mara Cassiani: TRASH X $$$

L’artista in residenza creativa a Villa Nappi per lavorare sul progetto TRA$H X$$$ (Trash for dollars).

TRA$HX$$$ (Trash for dollars), tutto ciò che l’uomo è disposto a fare per il denaro, nel momento in cui il denaro viene visto come elemento evoluzionistico degli ultimi secoli dello sviluppo umano,una riflessione sul declino della civiltàoccidentale. Dalle scimmie ad oggi, dove l’oggi è il denaro e il petrolio.

TRA$HX$$$ si divide in quattro parti, ognuna delle quali porta una riflessione sullo sviluppo della civiltà umana. La prima parte si titola TRASHX$$$. Lo sviluppo coreografico parte da due nodi: il modulo di Le Corbusier e i movimenti delle macchine. Il nuovo corpo moderno è un corpo gobbo, anonimo, fatto per stare seduto e cresciuto su questo. Non più un corpo nella sua totale estensione, ma un corpo rattrappito che origina nuovi movimenti nel tentativo di seguire la sezione dettata dall’architetto Le Corbusier, movimenti che si ispirano alle sincronie e ai tempi del mondo cui questo corpo tenta tutti i giorni di relazionarsi, il mondo delle macchine, dei meccanismi, delle catene di montaggio. La secondo parte, Delle scimmie, osserva questi corpi anonimi nello spazio. Questi corpi si muovono. Eseguono delle azioni senza significato e senza senso. La coreografia si ispira al mondo naturale delle scimmie, ma rivela il gap di questi corpi, obbligati a delle pose e azioni, che talvolta richiamano i primi piani cinematografici. La terza parte dal titolo OCCUPY HOLLYWOOD, si svolge al buio, i danzatori eseguono delle sequenze di movimento morbide, che appaiono rotte a causa di una luce strobo. L’unica fonte di luce per questo pezzo. Lo strobo richiama una realtà del divertimento, dell’intrattenimento, una realtà vicina e riconoscibile, che minuto dopo minuto, rivela la rottura di quella dimensione legata alla discoteca, per portare a galla qualcosa di rotto. La quarta parte scioglie i nodi creati fino ad ora, manifestando un simbolo esoterico, il motivo, il motore di tutto. Nella distensione della musica di Pergolesi ci appare il simbolo, il denaro. Un grande dollaro d’oro compare al pubblico sul fondo della scena.

TRASHX$$$ di Mara Cassiani

musiche originali Death in Plains e musiche di Pergolesi e M.I.A. titolo dall’omonimo pezzo di Deaht in Plains

con Mara Cassiani, Matteo Ramponi e Francesco Vecchi, Alessio kgi Giaccaglia

assistente Matteo Ascani

in collaborazione con AMAT, Matilde con il sostegno di Inteatro

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TRA$H X$$$ (Trash for dollars) is the name of Mara Cassiani’s project, the new guest artist of the residence in Villa Nappi.
TRA$HX$$$ (Trash for dollars), what mankind is willing to do for money. A consideration about the sinking of the occidental culture: money is now the main element for the human evolution and development. From monkeys till today, where the today is represented by money and oil.
TRA$HX$$$ is divided in four part mirroring the growth of humanity.
The first part is TRASHX$$$. The choreography starts from two different points: firstly Le Corbusier and the machine moving.  A consideration about the sinking of the occidental culture: money is now the main element for the human evolution and development. From monkeys till today, where the today is represented by money and oil. The nowadays body is clumsy, featureless, made to stay seated. The body movements are no longer harmonic, but “woody” and mechanical; they’re following the rhythm of the present life, moving depending on the instructions given by Le Corbusier.
Delle Scimmie, the second part, analyze this nameless bodies moving in the space, doing foolish and meaningless actions. Inspired by the monkey’s world, the choreography shows the gaps of the bodies, forced in positions which sometimes recall the cinematographic close-ups.
The third part is OCCUPY HOLLYWOOD. Deep in the darkness, the performers carry out sequences of soft movements, but they seem “broken” due to the strobe light. The strobe light recall to entertainment, fun and amusement of the discotheques, but it also shows little by little something that is actually broken, split.
At last, the fourth part. In this part the puzzle will be pieced together. It’s in the relaxation of Pergolesi’s music that the symbol appears: a big gold dollar appear to the public at the bottom of the scene.

 

TRASHX$$$ by Mara Cassiani

original music Death in Plains & music by Pergolesi and M.I.A. titolo dall’omonimo pezzo di Deaht in Plains

  with Mara Cassiani, Matteo Ramponi and Francesco Vecchi, Alessio kgi Giaccaglia

assistant Matteo Ascani

in collaboration with AMAT, Matilde with the support of Inteatro

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